di Duroyan Fertl
Dopo quasi cinque anni, migliaia di persone uccise e scomparse e lo stanziamento di 7.5 miliardi di dollari, l'iniziativa Americana conosciuta come "Il Piano Colombia" - per porre fine alla crisi che caratterizza la Colombia, paese sudamericano dominato dalla violenza - è fallita, sia politicamente che militarmente.Iniziato nel 2000 il Piano Colombia fu apparentemente designato per portare la "guerra alla droga" direttamente ai produttori di stupefacenti.Gli Stati Uniti sostenevano che i guerriglieri marxisti dell'Esercito Rivoluzionario Colombiano (FARC) ed il meno importante Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) come pure i paramilitari di destra, le cosidette Forze Colombiane di Auto-difesa (AUC), erano principalmente "narco-terroristi".Tuttavia, le motivazioni Americane sono ben diverse: anche se la maggior parte del paese non è stato ancora sfruttato dall' industria petrolifera, la Colombia é già il terzo maggior esportatore di pertolio in America Latina dopo il Venezuela e Messico. L'industria petrolifera incide per un terzo sulle esportazioni Colombiane e la maggior parte di esse sono verso gli Stati Unti.La Colombia siede sulla "cintura dell'Orinoco Venezuelano" la più grande capitalizzazione di idrocarburi del pianeta condivisa con il Venezuela e l'Ecuador e questi ultimi fanno parte, come in gran parte del continente Sudamericano, della rivolta di sinistra contro le poltiche neoliberiste di Washington.In Ecuador una rivolta popolare ha recentemente rovesciato un presidente visto come troppo vicino a Washington, ed in Venezuela la rivoluzione capeggiata da Hugo Chavez ha riaffermato il controllo popolare sulle riserve petrolifere del paese e usato i proventi a beneficio della maggioranza più povera.Washington ha risposto a tali comportamenti ant-capitalisti con l'appoggio ad un fallito colpo di stato, un tentativo di chudere l'industria del petrolio ed un' implacabile propaganda contro Chavez, tutto ciò con scarso successo.Tale situazione fa sì che assicurarsi il petrolio Colombiano sia una priorità per gli Stati Uniti; la spesa militare e l'addestramento Americani sono infatti concentrate nelle aree Colombiane ricche di petrolio come Arauca e Putumayo, nel cuore delle zone di guerriglia.Una parte chave delle "ristrutturazioni" del Fondo Monetario Internazionale (IMF) legate al Piano Colombia sono state cambiate a beneficio dell'idustria del petrolio: l'industria pertolifera governativa ECOPETROL è stata essenzialmente privatizzata per "incoraggiare" investimenti stranieri nell' industria petrolifera; le royalties sono state tagliare dell 8%, contratti di leasing estesi a data indeterminata ed il governo Colombiano adesso acquista il proprio petrolio da industrie straniere quali la Occidental Petroleum basata in California a prezzi di mercato.La Colombia è inoltre importante per gli Stati Uniti come contrappeso alla crescita di governi di sinistra anti-imperialisti e movimenti attraverso tutto il Sudamerica che stanno minacciando gli interessi di Washington.
Dopo quasi cinque anni, migliaia di persone uccise e scomparse e lo stanziamento di 7.5 miliardi di dollari, l'iniziativa Americana conosciuta come "Il Piano Colombia" - per porre fine alla crisi che caratterizza la Colombia, paese sudamericano dominato dalla violenza - è fallita, sia politicamente che militarmente.Iniziato nel 2000 il Piano Colombia fu apparentemente designato per portare la "guerra alla droga" direttamente ai produttori di stupefacenti.Gli Stati Uniti sostenevano che i guerriglieri marxisti dell'Esercito Rivoluzionario Colombiano (FARC) ed il meno importante Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) come pure i paramilitari di destra, le cosidette Forze Colombiane di Auto-difesa (AUC), erano principalmente "narco-terroristi".Tuttavia, le motivazioni Americane sono ben diverse: anche se la maggior parte del paese non è stato ancora sfruttato dall' industria petrolifera, la Colombia é già il terzo maggior esportatore di pertolio in America Latina dopo il Venezuela e Messico. L'industria petrolifera incide per un terzo sulle esportazioni Colombiane e la maggior parte di esse sono verso gli Stati Unti.La Colombia siede sulla "cintura dell'Orinoco Venezuelano" la più grande capitalizzazione di idrocarburi del pianeta condivisa con il Venezuela e l'Ecuador e questi ultimi fanno parte, come in gran parte del continente Sudamericano, della rivolta di sinistra contro le poltiche neoliberiste di Washington.In Ecuador una rivolta popolare ha recentemente rovesciato un presidente visto come troppo vicino a Washington, ed in Venezuela la rivoluzione capeggiata da Hugo Chavez ha riaffermato il controllo popolare sulle riserve petrolifere del paese e usato i proventi a beneficio della maggioranza più povera.Washington ha risposto a tali comportamenti ant-capitalisti con l'appoggio ad un fallito colpo di stato, un tentativo di chudere l'industria del petrolio ed un' implacabile propaganda contro Chavez, tutto ciò con scarso successo.Tale situazione fa sì che assicurarsi il petrolio Colombiano sia una priorità per gli Stati Uniti; la spesa militare e l'addestramento Americani sono infatti concentrate nelle aree Colombiane ricche di petrolio come Arauca e Putumayo, nel cuore delle zone di guerriglia.Una parte chave delle "ristrutturazioni" del Fondo Monetario Internazionale (IMF) legate al Piano Colombia sono state cambiate a beneficio dell'idustria del petrolio: l'industria pertolifera governativa ECOPETROL è stata essenzialmente privatizzata per "incoraggiare" investimenti stranieri nell' industria petrolifera; le royalties sono state tagliare dell 8%, contratti di leasing estesi a data indeterminata ed il governo Colombiano adesso acquista il proprio petrolio da industrie straniere quali la Occidental Petroleum basata in California a prezzi di mercato.La Colombia è inoltre importante per gli Stati Uniti come contrappeso alla crescita di governi di sinistra anti-imperialisti e movimenti attraverso tutto il Sudamerica che stanno minacciando gli interessi di Washington.